IL MONDO ALLA FINE DEL MONDO - LUIS SEPULVEDA - GUANDA

Pubblicato il da Lorenzo Pontiggia il poeta Mary Lory

 

IL MONDO ALLA FINE DEL MONDO - LUIS SEPULVEDA - GUANDA

 

Amburgo, 16 Luglio 1988, un telefax di una agenzia giornalistica legata a Greenpeace.

Inizia l'avventura: il mattino successivo attraversai lo stretto di Puerto Nuevo a bordo di un barcone stracarico di bombole di gas.

Questa volta il Basco riuscì a catturare un capodoglio e l'arpionò e il sangue inondò...

 

- < Mi piace il mare, ma non credo che farò il baleniere.>

< É ora di lasciarle in pace. Il mio bisnonno, mio nonno, mio padre, sono stati balenieri. Se io avessi un figlio come lei gli consiglierei di seguire un altra rotta.>

Una mano morbida mi tocca e scopro di essere ancora ad Amburgo.-

 

-Toshiro Tanifuji: < per me la caccia alle balene è possibile e lecita.>

Bruce Adams < Abbiamo sogni diversi. Il nostro è: mari aperti dove tutte le speci possono vivere>.

Toshiro fece un segnale, e dalla coperta del Nishin Maru cadde sul gommone una valanga di rifiuti.

Sì. Grenpeace e il Nishin Maru erano “amici”!

 

- Il Greenpeace operava davanti alle coste atlantiche degli Stati Uniti.

Mancava il vecchio Rainbow Warrior, la nave ammiraglia della flotta Arcobaleno.

Avvenne che alla mezzanotte del 10 luglio 1985 due potenti bombe, collocate nel suo scafo da subacquei del servizio segreto francese, gli avevano aperto due falle mortali.

Uccidendo l'ecologista portoghese Fernando Pereira.-

 

La sfortuna del vecchio Nilsen fu di non appartenere a nessuna marina militare o corpo di esplorazione accreditato, di modo che le sue scoperte gli furono sempre sottratte e nessuna di esse porta oggi il suo nome -

 

- Ha mai sentito parlare del tiro al piccione gelato? Era lo sport degli allevatori di bestiame, dei Mac Iver, degli Olavarria, dei Beauchef, dei Brautigam, dei Van Flack, degli Spencer, e consisteva nel far salire un'intera famiglia di indios su un pezzo di ghiaccio galleggiante, su un iceberg. Poi venivano gli spari, prima alle gambe poi alle braccia, e si facevano scommesse su quale sarebbe stato l'ultimo ad affogare o a morire per congelamento.-

 

Quello che vedemmo ci gelò il sangue nella vene.

Vedemmo una nave officina di più di cento metri sventolare la bandiera giapponese... diede l'ordine di allontanarci e ci fu una carneficina che non può sparire dalla mente...

 

Ma la Mamma del Mare, la Balena, pur falcidiata dall'uomo, sa aiutare chi si trova in pericolo...

 

Un libro vero che butta in faccia la realtà, affinché, se usassimo la Riflente, potremmo ricrederci sull'uomo nuovo!

 

Lorenzo Pontiggia

il poeta marylory

 

 

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