LA STRADA DI SMIRNE - ANTONIA ARSLAN - Rizzoli

< Signorine, la vostra mamma, è morta improvvisamente, in pace... Che il Cristo Pantocratore... sia presente nell'afflizione>.-

- Vengono da Erzerum, da un convoglio di deportati dei più miserabili... Hagop ha dovuto sciogliersi dalla mano il fratellino più piccolo per salvarsi sentendo che gridava il suo nome... e piangere senza singhiozzi, beatamente e silenziosamente...>.

- Ismene le torna in mente sua nonna che le ha trasmesso sapienza con le erbe, tanti proverbi, e il mestiere di lamentatrice...

Mentre Ismene è a Chio, e parla coi serpenti della Nea Moni, Agop, con le braccia che tremano intorno alle ginocchia di Silvya, il viso appoggiato fiduciosamente sul suo grembo, le spezzano le catene intorno al cuore... Si spogliano lentamente e si guardano nella loro povera nudità... Nasce improvvisa la passione, l'umido calore di una tremula felicità... Ma angeli corruschi incrociavano le spade scintillanti sopra quel cielo sereno, intercettando la luce delle stelle di Ionia...-

Primavera 1922.

Arriva la feconda primavera anatolica, la terra si scuote e si risveglia, i ruscelli mormorano e i contadini sentono l'avito richiamo ciclico delle stagioni...

- Ismene capisce: la mia storia finisce qui, questo è il capolinea del mondo, per me e anche per Agop e Silvya...

< Ma com'è possibile? >

 Ma Isacco che intuisce la presenza del Male, la trattiene per il braccio e Theodora si volta e le sorride nel buio... Cantano: < Passeremo dalla vita alla morte con lieve passo di danza, arresi e pazienti..>.

 Le fiamme sono ormai vicine, Isacco chiede all'Altissimo di accettare la sua povera offerta, umile riscatto per la sua viltà durante la strage alla Masseria delle Allodole...-