Mario Monti, Presidente del Consiglio, prenda l'esempio da VESPASIANO

Pubblicato il da Lorenzo Pontiggia il poeta Mary Lory

Mario Monti, Presidente del Consiglio, prenda l'esempio da VESPASIANO

 

Tito Flavio Vespasiano
Nasce a Cittareale prov. di Rieti, dalla famiglia di Tito Flavio Sabino, ricco terriero nell'alta Sabina il 17 Novembre del 09 e morì il 23 Giugno del 79 a Roma.

 

Fu proclamato Imperatore di Roma il primo Luglio del 69.

(In Egitto si rese protagonista di due "miracoli", ovvero toccando gli occhi di un cieco e la mano a uno storpio, entrambi supplicanti, il "tocco divino" ha fatto il miracolo, < pari a quello che fece Gesù apprendendo cognizione presso la Biblioteca di Alessandria d'Egitto - cercate Community Rai, Gesù Cristo mary lory >. I suoi medici gli avevano già suggerito che le piaghe potevano essere guarite...).

 

L'insegnamento familiare di contadino terriero per dar lustro al “lavoro”: è apportare continue migliorie, e la sua prima cura fu quella di riordinare l'esercito e le finanze. Mettendo alla gogna il lusso e la stravaganza dei nobili romani, ottenendo miglioramenti.

L'esercito lo diede in appalto a ufficiali di carriera, quasi tutti provinciali come lui. Per le seconde prese la strada più corta, vendere a prezzi salatissimi le alte cariche pubbliche (esempio per Monti, Presidente del Consiglio, chiamato per tirarci fuori dal “pantano” nel cominciare a vendere le frequenze digitali terrestri all'asta e far pagare l'ICI al vaticano).                                        <Tanto>, diceva, <son tutti ladri, in qualunque modo li promuoviamo. Meglio che vadano avanti restituendo allo stato un po' di refurtiva>.

Vespasiano per aumentare gli introiti, inventò quei piccoli monumenti: i vespasiani (gabinetti pubblici), stabilendo una tassa per chi li usava, e chi la faceva fuori pagava il quadruplo... (Oggi, nei locali pubblici più volte son chiusi, da sentire la mancanza, per fortuna in autostrada ci sono).

 

Morì per dissenteria, in piedi, dicendo agli astanti che lo guardavano sbigottiti e, ridacchiando: (Ahi ahi, mi sa che sto diventando un dio). In quella Roma c'era l'uso di divinizzare tutti gl'imperatori quando moriva.

Lorenzo Pontiggia

il Poeta marylory

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