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Pubblicato il da Lorenzo Pontiggia il poeta Mary Lory

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Testo:
Buongiorno a tutti. Domenica e lunedì si vota per le regionali, ci avevano promesso liste pulite, le hanno fatte sporche come forse mai erano riusciti a farle prima di questa volta, hanno battuto tutti i record precedenti. I due maggiori partiti, ovviamente PD e PDL, sono infarciti di inquisiti, di condannati, di imputati, di pregiudicati, il record ovviamente spetta al PDL, il PD insegue con un buon numero, l’Udc naturalmente tiene fede alla sua tradizione. Ci sono addirittura candidature Udeur quantomai imbarazzanti, insomma ce ne è un po’ per tutti e, dato che questo è l’ultimo Passaparola prima delle elezioni, è il caso di ricordare - non tutti, perché tutti è impossibile, ma - quelli che sono stati oggetto di attenzione e che siamo riusciti a scoprire su Il Fatto Quotidiano e su alcuni altri giorni che, improvvisamente, si sono appassionati al tema delle liste pulite. E’ la dimostrazione che, a furia di battere su questo tasto con il V. Day, i nostri libri, Annozero, alla fine questo tema delle liste pulite è diventato centrale almeno per l’informazione e speriamo che, a furia di battere, diventi centrale anche per i partiti, ammesso e non concesso che per questi partiti ci sia un futuro.

Feccia del nord (espandi | comprimi)

Partiamo dal nord, partiamo dal Piemonte, dove il PDL schiera l’ex Assessore regionale al bilancio della Giunta regionale Ghigo, Angelo Burzi, che è stato rinviato a giudizio per tangenti nel ramo della sanità.
Con il centrodestra, con il leghista dalla faccia pulita Cota c’è anche un meccanismo che porterebbe, nel caso in cui Cota venisse eletto, a essere eletto in Parlamento come primo dei non eletti e quindi come primo escluso che scivolerebbe al suo posto, nel caso in cui Cota diventasse governatore del Piemonte, un leghista che si chiama Grassano, che è stato Presidente del Consiglio Comunale di Alessandria e che è rinviato a giudizio per truffa ai danni del comune di cui era Presidente, rischia di diventare parlamentare, perché è il primo dei non eletti della Lega Nord, un ottimo motivo per fare in modo che Cota non diventi Presidente della Regione Piemonte. 
In Piemonte anche il PD non vuole essere da meno e conseguentemente candida l’ex Presidente socialista della Provincia Luigi Sergio Ricca, che ai tempi di tangentopoli aveva patteggiato una condanna per finanziamento illecito, confessando lui stesso di aver ricevuto 120 milioni di lire in contanti da un agente dell’Ina Assitalia, candidato del centrosinistra. 
Lombardia: in Regione Lombardia, a parte un caso un po’ pietoso, il figlio di Bossi, Renzo, detto dai suoi laudatores il delfino di Bossi, detto dallo stesso Bossi “ la trota”, quello che ha faticato non poco a prendere il diploma, è candidato anche lui alle regionali in Lombardia. Ma lui non c’entra con gli inquisiti, c’entra semplicemente con il nepotismo, con il familismo amorale dei nostri politici, che hanno sempre un occhio di riguardo per i loro familiari. In Regione Lombardia poi ci sono le candidature altrettanto patetiche dell’éntourage di Berlusconi, che ha chiesto, nel listino degli eletti assicurati, dei posti fissi, dei posti liberi per i suoi boys e soprattutto le sue girls, quindi ci ha infilato il massaggiatore del Milan Giorgio Puricelli, l’ex fisioterapista del Milan Giorgio Puricelli e, sempre nel settore sanitario, abbiamo anche l’igienista dentale del Cavaliere Nicole Minetti, una bellissima ragazza che è stata anche valletta di Colorado Cafè sulle reti Mediaset e quindi merita, naturalmente, un posto d’onore nella Regione Lombardia. 
E poi ci sono naturalmente le candidature un po’ discutibili dal punto di vista non solo della politica, ma anche dell’etica pubblica: per esempio, c’è Gianluca Rinaldin, Consigliere Regionale del PDL coinvolto in un’inchiesta giudiziaria a Como per truffa aggravata e falso in atto pubblico, che viene ricandidato nonostante quest’inchiesta in corso fosse proprio per questo. E poi c’è il famoso Giancarlo Abelli, che è un vecchio Ras della sanità già democristiano, poi beccato a ricevere soldi in nero da Poggi Longostrevi, il famoso medico delle truffe sanitarie alla regione, assolto per questo, naturalmente non era reato, ma quei soldi in nero li aveva presi per misteriose consulenze e poi sapete che, recentemente, gli avevano arrestato la moglie, la signora Rosanna Gariboldi, amministratrice pubblica nella Provincia di Pavia, è stata un po’ in galera, ha fatto la vittima, ha fatto la martire, dopodiché ha patteggiato la pena e ha restituito una barcata di soldi che erano accumulati su un conto a Montecarlo, di cui era Procuratore e cioè aveva la firma anche il marito Abelli, che naturalmente è ricandidato, essendo oltretutto anche parlamentare nazionale e essendo il vicecoordinatore nazionale del Popolo della Libertà. 
Dalla Lombardia andiamo al Veneto: in Veneto c’è semplicemente una questione di opportunità che riguarda il probabile futuro governatore Zaia della Lega Nord, appoggiato dal Popolo della Libertà, il quale inizialmente aveva detto che si sarebbe dimesso dalla carica di Ministro dell’Agricoltura e, in realtà, recentemente la Lega Nord ha fatto sapere che invece Zaia potrebbe mantenere entrambi i ruoli e conseguentemente, o sarebbe un Ministro a tempo ridotto, oppure sarebbe un governatore a tempo ridotto: è lo stesso problema che riguarda la candidatura di Brunetta a Sindaco di Venezia, lui invece ha proprio già detto che, se viene eletto Sindaco di Venezia, rimarrà Ministro della Pubblica amministrazione e Sindaco di Venezia, almeno fino alla prima acqua alta. 
Bella mossa per uno che vuole fare la guerra all’assenteismo: è evidente che quando sarà al Ministero sarà assenteista come Sindaco e, quando sarà al Palazzo Civico di Venezia, sarà assenteista come Ministro, ma forse questo non è un male, perché certi Ministri meno lavorano e meglio è per la collettività. Sarebbe drammatico se uno come Brunetta continuasse a lavorare a tempo pieno.

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